FAMIGLIA:
Polygonaceae
NOMI COMUNI:
Erba brusca, rumes, raenes, lapass, lavazz de mont, rabarbaro dei frati.
LA PARTE ATTIVA:
Il rizoma.
QUANDO SI RACCOGLIE:
Il rizoma si raccoglie in autunno scavandolo con una zappa; si lava per togliere la terra, si eliminano le radichette e si seziona in dischi o in pezzi per facilitare l' essicamento.
PROPRIETÀ:
Lassative, diuretiche, depurative, coleretiche.
PRINCIPI ATTIVI:
Acido crisofanico, isometilantrachinone.
COME SI USA LA PARTE ATTIVA
Il Rabarbaro alpino ha all' incirca le stesse caratteristiche e proprietà del famoso Rabarbaro cinese; il rizoma, che ne costituisce LA PARTE ATTIVA, ha principalmente proprietà lassative, depurative, diuretiche e coleretiche, cui si associano quelle
amaro - toniche e digestive.
L' attività più sfruttata è quella che regola le funzioni intestinali. Tale azione è dovuta alla presenza di sostanze antrachinoniche, le stesse che si trovano nelle più importanti specie lassative, e cioè Rabarbaro cinese, Frangola, Cascara e Senna.
Secondo la tradizione popolare si utilizza, piuttosto che il decotto, direttamente LA PARTE ATTIVA finemente polverizzata.
Per il suo contenuto di ossalati il Rabarbaro alpino è consigliabile ai sofferenti di reni e alle persone predisposte o affette da calcoli.
USO INTERNO
Il rizoma:
Per regolare le funzioni intestinali.
Polvere:
2 - 3 grammi (in acqua o in un ostia)
Decotto:
2 grammi in 100 ml di acqua. Una - due tazze al giorno.
Avvertenza:
La quantità di droga va regolata secondo la sensibilità individuale.